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    Capacità coordinative nel calcio

    Le abilità motorie si possono valutare? automatizzare? Come si possono apprendere? Che rapporto c'è tra le capacità motorie (anche dette coordinative) e le abilità richieste da uno sport come, ad esempio, il calcio? 

    Le scienze motorie classificano le capacità coordinative (di base e specifiche) senza però essere in grado di stabilire la loro relazione con la tecnica e le abilità motorie specifiche di una disciplina diversa dall'atletica leggera. Generalmente si ritiene che siano capacità complesse e si raccomanda di rispettare una progressione legata prima di tutto all'età (prima giochi pre-sportivi, poi mini-sport ed infine lo sport vero e proprio) e alle capacità e caratteristiche individuali. Tale teoria e il classico modello di allenamento che ne discende rappresentato dall'educazione fisica sembra adattarsi a discipline chiuse come l'atletica leggera rispetto a sport di squadra "aperti" come il basket e il calcio. A questo contesto vai poi aggiunta la visione del modello cognitivista che vede l'individuo come un ambiente chiuso che esprime la sua gestualità in modo autonomo dall'ambiente grazie a una elaborazione cognitiva, basata sulla propria memoria motoria, delle informazioni ricevute dal sistema percettivo. Questo modello non chiarisce però alcuni aspetti fondamentali come la creatività e la ridondanza dei gradi di libertà motori a fronte di una mole informativa enorme. 

    Le scienze motorie quindi distinguono:

    • le capacità coordinative
    • le capacità condizionali
    • gli schemi posturali e di base
    • la mobilità articolare e la flessibilità

    Chiaramente per i bambini va considerato sempre che non bisogna esercitare le capacità condizionali e che tutte le altre espressioni della motricità vanno considerate sempre secondo una progressività legata all'età. 

     

    Le Capacità Coordinative nel modello cognitivista

    Determinate da processi neuro-muscolari, le Capacità Coordinative (CC) sono i "presupposti generali che consentono la guida, il controllo e la correzione del movimento al fine di renderlo preciso ed efficace" in vista di un determinato scopo. In pratica le CC facilitano il perfezionamento di movimenti complessi nei diversi stadi dell'apprendimento e consentono un rapido adattamento a condizioni esterne variabili e diversificate. Nel calcio lo scopo dei gesti motori può essere quello di fare goal o di passare la palla a un compagno, di impedire di realizzare un goal alla squadra avversaria o di riconquistare la palla. Se si inseriscono all'interno delle esercitazioni coordinative questi specifici scopi aumenta il transfer dalla seduta di allenamento alla prestazione. Le capacità coordinative specifiche sono così definite dalle scienze motorie:

    • destrezza (è il complesso di apprendimento, controllo, adattamento e trasformazione di gesti motori)
    • destrezza fine
    • equilibrio
    • reazione ed adattamento
    • combinazione motoria
    • fantasia motoria
    • orientamento spazio-temporale
    • differenziazione dinamica
    • anticipazione motoria
    • reazione motoria
    • memorizzazione motoria
    • ritmizzazione

    oltre ad altre che possiamo tralasciare per non appensantire troppo la trattazione che è già abbastanza complessa e necessità sicuramente di una riduzione a concetti semplici. Questa riduzione semplificazione deve essere tarata rispetto alle finalità che ci si prefigge, in particolare bisogna tenere in considerazione le seguenti domande:

    • come allenare la coordinazione
    • come queste capacità influenzano la prestazione nelle varie fasce d'età?
    • come, quando e perchè devono essere allenate a secco, cioè senza palla?

    Le capacità principali possono essere raggruppate in tre gruppi principali in funzione dello scopo che ci si prefigge:

    capacità coordinative definizione dettagli indicaz. metodologiche (lavoro a secco e non)
    agilità

    controllo motorio dei

    movimenti rapidi

    frequenza dei passi

    reazione/adattamento

    esercitazioni analitiche e ludiche

    senso del movimento (tecnica)

    precisione dei movimenti

    controllo del corpo

    relazione con attrezzi/avversari

    equilibrio (contrasti)

    distanze e traiettorie

    senso del gioco scelte di gioco adeguate compresione/anticipazione delle dinamiche del gioco giochi a squadre               (non necessariamente a calcio)

    L'agilità riguarda la rapidità, il senso del movimento non è altro che la tecnica, il senso del gioco le scelte.

    Si è visto che si ottenevano gli stessi risultati di sprint a secco ma si aveva un miglioramento sugli sprint con la palla se si allenava la coordinazione invece che solo lo sprint a secco (venturelli et altri 2008, https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/19223678/).

    Bisogna poi ricordare che il divertimento è la più grande motivazione a fare qualsiasi cosa, specialmente nei bambini, per cuil'allenatore deve integrare nei giochi quelle situazioni che esercitano le varie caratteristiche che intende allenare. Il gioco è una esperienza che risponde a tutti i bisogni del bambino, per lui tutto è gioco. I giochi hanno la capacità di stimolare le abilità sia sotto l’aspetto coordinativo che condizionale ed organico. In mancanza di attrezzature specifiche è preferibile scegliere giochi meno codificati oppure modificare quelli codificati semplificandoli e adattandoli ad uno svolgimento più creativo e con un numero di persone non rigido. Il confronto coi compagni, il misurarsi col tempo, il mettersi in gioco e la scoperta delle proprie possibilità non lo annoieranno mai. E' quindi fondamentale inserire sempre il gioco nelle categorie dei più piccoli.

     

    Definizione di coordinazione e abilità (skills) motorie nel modello ecologico

     

    La coordinazione è quella funzione che vincola i sovrabbondanti gradi di libertà motoria in una unità di comportamento (Kugler et al., 1980) in contrasto col tradizionale programma motorio.

    Una abilità (motoria, cognitiva o percettiva) è un'attività che si può imparare (intenzionalmente e non), con uno scopo specifico riguardante un vasto range di comportamenti umani (Wiliam H. Edwards, Motor learning and Control: from Theory to Practise, 2010) ma anche un comportamento dinamico (possibilità di variare in funzione delle necessità e delle caratteristiche dell'individuo che mutano nel tempo), funzionale (rispetto alla persona e al contesto ambientale) e flessibile (adattabile) che temporaneamente e creativamente (senza averne alcuna memoria) è organizzato in un sistema di gradi di libertà (Shawn Myszka).

    In parole povere queste definizioni ci ricordano le caratteristiche più importanti e cioè che le abilità sono di vario tipo ma che è difficile distinguerle nettamente in quanto l'obiettivo è raggiunto grazie alla combinazione di abilità di diverso tipo e che nessuno nasce imparato se non per pochissime gestualità ancestrali ma tutto va appreso in modo più o meno autonomo.

     

    Apprendimento e valutazione delle abilità motorie nel modello ecologico

    Sono tre i fattori che influenzano l'apprendimento di una abilità motoria:

    1. la natura delle abilità (aperte o chiuse, ad invasione o meno, natura degli attrezzi, regole, etc)
    2. l'allievo (età , sviluppo, caratteristiche organiche, quello che già sa fare, etc)
    3. l'ambiente (predicibilità o meno, presenza di avversari, meterologia, elementi percettivi)

    Una performance nel modello ecologico si valuta rispetto a:

    • raggiungimento dell'obiettivo (quindi rispetto all'efficacia e non rispetto all'estetica)
    • efficienza energetica
    • tempo impiegato

     

    Metodi per lo sviluppo delle capacità coordinative nel modello cognitivista

    Ricordando che non vanno mai esercitate in condizioni di affaticamento bisopiede8

    • variare la posizione di partenza e arrivo
    • variare l'intensità dei movimenti
    • variare la spazialità dei movimenti
    • variare la pressione temporale dei movimenti
    • variare l'esecuzione dei movimenti (bilateralità, al contrario)
    • variare l'ambientazione dei movimenti
    • variare la ricezione del tipo di consenso ai movimenti
    • introdurre variazioni e sollecitazioni casuali durante il movimento
    • combinare insieme più esercizi
    • eseguire gli esercizi con gli occhi bendati o chiusi
    • eseguire gli esercizi in condizioni non abituali, con aumentata difficoltà o facilità

    Nel calcio è richiesta la rapidità, la precisione e la varibilità dei movimenti.

    Di seguito un esempio di proposte per esercitare a secco le capacità coordinative utili soprattutto per le categorie da u8 a u13:

    • speed ladder running (corsa rapida con scaletta, Prof. Enrico Mordillo, YouTube)
    • didattica degli appoggi (funzionale alla corsa, Prof. Enrico Mordillo, YouTube)
    • over (ostacolini per la rapidità e la velocità, Prof. Enrico Mordillo, YouTube)
    • cerchi (per il ritmo, accoppiamento, combinazione, differenziazione, equilibrio, Prof. Enrico Mordillo, YouTube)

     

    Criteri di valutazione delle capacità coordinative

    • la difficoltà di coordinazione del decorso del movimento
    • la precisione dell'esecuzione
    • il tempo dell'esecuzione

     

    Le fasi sensibili di Martin nel modello cognitivista

    Le fasi sensibili (di Martin) sono i periodi della crescita che sono particolarmente favorevoli per il loro incremento e quindi è particolarmente utile allenarli. La fase dai 7 ai 12 anni è quella più fertile per l'apprendimento motorio (vedi tabella seguente). Per le femmine ci sono piccole variazioni, più marcate dopo i 12 anni, in corrispondenza con l'ingresso nella pubertà che è anticipato di un anno circa rispetto ai maschi.

    capacità coordinative /età 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
    coordinazione sotto pressione temporale x x x              
    differenziazione spaziale, temporale, cinestetica x x     x x        
    reazione acustica e ottica     x x x          
    ritmo       x x          
    orientamento             x x x  
    equilibrio         x x        

     

    Le attività coordinative da proporre in riferimento alla fascia d'eta sono:

    • i giochi di gruppo con gare a squadre (adatte a tutte le età)
    • i percorsi motori con o senza palla (adatti a tutte le età)
    • le esercitazioni integrate (adatte a tutte le età)
    • le esercitazioni analitiche (non adatte ai piccoli amici/primi calci)

     

    Gli schemi motori di base

    Gli schemi motori di base sono il patrimonio primario dell'adulto e sono: rotolare, strisciare, correre, camminare, lanciare, afferare, saltare. Essi si esercitano e consolidano a partire dalla prima infanzia (generalmente fino ai 6 anni) e su di essi fanno perno tutti gli ambiti motori più complessi.

     

    Le capacità condizionali

    (clicca sul link per approfondire questo argomento)

     

    Mobilità articolare, flessibilità ed elasticità muscolare

    Mobilità articolare, flessibilità ed elasticità sono concetti diversi e che afferiscono a organi diversi anche se c'è un rapporto tra loro. Una prima macro differenza esiste tra l'apparato articolare e quello muscolo tendineo. Lo stesso muscolo in genere ha considerevoli escursioni di resistenza rispetto al tendine per cui un allungamento può comportare carichi differenti tra tendine e muscolo.

    • la mobilità articolare è la capacità che hanno le articolazioni di muoversi con fluidità e alla massima escursione articolare possibile (è determinata sia da processi energetici che neuro-muscolari e si esercita con circonduzioni, ampi movimenti, slanci, flessioni, molleggi, etc...)
    • la flessibilità muscolare sta ad indicare la capacità di un muscolo di rilasciarsi ed allungarsi (si esercita con lo stretching statico)
    • l’elasticità muscolare indica la capacità di allungarsi e di tornare il più rapidamente possibile alle sue dimensioni originali (si esercita con lo stretching dinamico)

    La mobilità articolare, oltre a favorire il gesto motorio, aiuta a prevenire eventi traumatici osteo-articolari e muscolo tendinei, favorisce la velocità del movimento, rallenta l’affaticamento e rende razionale il dispendio energetico. Può essere:

    • statica: qualità motoria che permette di compiere un movimento, sfruttando le possibilità di ogni singola articolazione
    • dinamica:
      • in stretta relazione con l'estensione dei muscoli perchè questi, tramite l'allungamento, devono consentire il movimento più ampio possibile
      • l'opposizione o la resistenza di un'articolazionee dei gruppi muscolari interessati al movimento

    Il metodo per incrementare la flessibilità è lo stretching, attività che consiste nell’allungamento passivo (cioè dovuto alla sola forza di gravitào solamente alla postura), non mollegiato e non oltre la soglia del dolore delle fasce muscolari fino alla loro massima estensione che si deve mantenere, respirando in modo rilassato, per un tempo compreso tra i 30 sec. fino a un massimo di 1 minuto. Durante lo stretching passivo ci si posiziona in una determinata posa in cui il muscolo è sottoposto ad allungamento “passivamente”, assecondando la forza di gravità e mantenendo questa posizione di allungamento. Non sarà sempre la forza di gravità a fare il lavoro, ma si dovrà spesso impegnarsi mediante determinati movimenti del corpo, a posizionarlo nella miglior maniera per massimizzare i benefici di una posa. Una posa è di allungamento quando uno o più muscoli si trovano in una posizione in cui le fibre muscolari sono allungate oltre il loro abituale standard. Lo stretching passivo è particolarmente indicato per i novizi e i bambini a partire dagli 11-12 anni in poi.

     

    Abilità e capacità riferite al calcio

    ambito / fascia d'età U6-U7, U8-U9 U9-U10 U11-U12
    tecnica

    palla calciata, non spinta

    palla condotta e non inseguita

    calcio con diverse parti del piede

    combinare più gesti

    palla condotta e non più inseguita a diverse velocità

    esecuzione con l'arto non dominante

    combinare rapidamente più gesti

    valutare correttamente le traiettorie aeree

    indirizzare la palla dove si desidera

    efficacia dell'arto non dominante

    tattica

    orientarsi in campo in base ai riferimenti fissi

    non pressare un avversario già pressato da un compagno

    idea di trasmissione della palla, non liberarsene casualmente

    orientarsi in campo in base ai compagni

    riconoscere la distanza utile per il passaggio

    sapersi smarcare nei pressi del portatore di palla

    orientare il primo controllo di palla in base a una scelta fatta precedentemente

    riconoscere i tempi di inserimento in fase offensiva

    riconoscere i tempi di intervento sull'avversario portatore di palla (temporeggiare, accorciare, tackle)

    motoria

    accettare il contatto con l'avversario

    cadere a terra senza farsi male

    colpire il pallone con diverse parti del corpo (non solo con gli arti inferiori)

     

    sapersi rialzare prontamente dopo una caduta

    frenare e ripartire prontamente

    difendere efficacemente uno spazio davanti alla palla

    ricerca dell'equilibrio a seguito di contatto con l'avversario

    elevata resistenza allo sforzo

    non manifestare affatticamento dopo attività prolungata

    allenarsi con continuità senza infortunarsi

    relazionale

    dimostra entusiasmo, generosità e continuità nelle azioni offensive come in quelle difensive

    persiste alla ricerca della soluzione

    partecipa alle decisioni regolamentari e all'organizzazione

    chiede continuamente di giocare

    si entusiasma in entrambe le fasi di gioco (possesso e non possesso)

    rispetta l'errore proprio e del compagno

     

     

    evita gli alibi

    rispetta le regole

    è positivo

    si mette a disposizione della squadra

    sprona i compagni

    atteggiamento del mister

    usa un linguaggio vicino a quello del giocatore

    si assicura che chi è in panchina faccia una qualche attività di movimento

    rispetta le differenze di interesse manifestate da ciascun giocatore

    valorizza l'errore

    usa un linguaggio non verbale sereno

    rispetta le diverse capacità prestative di ciascun giocatore

    stimola la comunicazione tra pari durante la partita

    tiene in considerazione gli effetti della crescita disordinata

    promuove l'autonomia dei giocatori

    gestione del risultato

    dopo un goal subito cercare subito di ripartire con fiducia e determinazione

    mantenere lo stesso atteggiamento propositivo in ogni condizione di risultato e di contesto (allenamento, torneo, campionato)

    i giocatori conoscono le modalità di assegnazione dei punti, dei tempi di gioco, dell'intera partita

    non si deprimono per le sconfitte e non si esaltano per le vittorie

    sono sempre propositivi anche in condizioni difficili

    riconosce e valuta le ragioni di una sconfitta o di una vittoria

    mantenere un atteggiamento propositivo anche a risultato acquisito

    comunicazione tra giocatori

    chiamare al compagno semplici soluzioni di gioco

    verbalizzare le proprie emozioni nel post attività

    dimostrare autonomia nelle incomprensioni e nei litigi e capacità di comporre i dissidi in modo equo

    chiamare al compagno semplici soluzioni di gioco

    parlare coi giocatori avversari per decisioni dubbie legate all'auto-arbitraggio

    condividere coi propri compagni la gioia per una bella giocata

    produrre soluzioni concrete invece di lamentarsi solamente dei problemi

    padroneggiare una terminologia tecnica corretta

    rivolgersi all'arbitro con educazione

    regole del gioco

    dopo aver preso goal riparte subito

    sul retropassaggio il portiere può prendere la palla con le mani

    si appoggia sul portiere solo per coinvolgerlo nella costruzione dell'azione

    si avvale dell'assenza del fuorigioco in modo non intenzionale

    in modalità auto-arbitraggio chiama solo i falli evidenti

    rispettare le decisioni arbitrali
    portiere

    nei raggruppamenti si va in porta tutti a turno

    non si distrae nemmeno quando la palla è lontana

    prova a leggere le traiettorie alte anche se non sempre riesce a bloccare la palla

    dirige la difesa

    sta attento sulle palle inattive

     

    utilizzare entrambi i piedi nella circolazione della palla

    riconosce la modalità di pressione della squadra avversaria e sceglie il tipo di giocata liberatoria più efficace

    palle inattive

    conosce le modalità di ripresa del gioco

     

    cerca di smarcarsi sui falli laterali a favore

    organizza la barriera sulle punizioni a sfavore

    marca efficacemente gli avversari sulle punizioni a sfavore

    capisce quando si può battere velocemente o quando invece bisogna aspettare un piazzamento migliore da parte dei compagni

    differenzia le modalità di tiro

    riconosce quando le punizioni sono dirette o indiretta

     

     

    Vediamo un esempio di come le capacità coordinative si correlano alla tecnica calcistica ad esempio nel gesto tecnico di calciare la palla:

    • ricorsa prima di calciare:
      • corsa, camminare (SMB)
      • appoggi dei piedi al terreno (ritmizzazione, combinazione, differenziazione, equilibrio dinamico, orientamento spazio-tempo)
      • oscillazione degli arti superiori (combinazione)
    • calcio della palla:
      • impatto (differenziazione cinestetica)
      • zona contatto piede (differenziazione cinestetica)
      • arto portante (equilibrio dinamico)
      • proseguio arto calciante (equilibrio dinamico)
      • azione motoria successiva (SMB, combinazione)

    La coordinazione nel calcio moderno influenza in generale:

    • l'economia di corsa (anche con minor dispendio energetico)
    • la gestualità tecnica
    • la tattica (orientarsi, osservare, ...)
    • la gestualità specifica (i cambi di direzione, ...)
    • la prevenzione degli infortuni (bosu, tavolette propiocettive, saper allenare il ginocchio in fase di caduta ...)

    L'attività motoria nel calcio giovanile deve essere esercitata per un 60% del tempo a partire dalle categorie piccoli amici e primi calci fino a un 33% nei giovanissimi. Nelle categorie inferiori (fino agli u11) si parte con proposte di tipo globale (giochi popolari, circuiti a stazioni, percorsi motori, gare a squadre) per arrivare (dagli u15 in poi) a proposte sempre più specifiche (tattica individuale, tecnica, prevenzione infortuni, ruolo). Ovviamente anche in età adulta bisogna esercitare la coordinazione motoria scegliendo di allenarls con la palla o a secco a seconda dell'età, delle capacità e delle finalità tecnico-tattiche. Si può inserire in ogni fase della seduta (attivazione, tecnica, situazionale, partita) oltre che in quella ad essa esclusivamente riservata che può essere messa tra due fasi con obiettivi diversi (tecnica e situazionale). Si può essere molto creativi ricordando però di proporre esercitazioni coinvolgenti, con difficoltà crescenti, senza tempi morti e variando i lavori.

     

    Movimenti specifici del Calcio

    Tecnica dei movimenti specifici del Calcio

     

     

    la tecnica di corsa, (mistermanager.it, sito web di luca melli)

     

     

     azioni\variabili direzione intensità gradi posizione orientamento baricentro focus parti del corpo salto (stacco, terzo tempo) sequenza passi
    stance x       x x x      

    camminata, corsa,       corsa lanciata

    x x       x x      
    accelerazione x x       x x      
    decelarazione x x       x x      
    scivolamento x x     x x x     x
    salto x x   x     x   x  
    atterraggio x x x x     x x    
    rialzarsi x x         x      
    rotazione     x   x x x      
    cambio di direzione   x x     x x      
    tirare,   spingere x x   x x x x x x  

     

     

     

     

    Contesti di gioco

     

     

     

     

    L'allenamento vero e proprio è trattato nell'articolo riguardante l'allenamento del calcio in età giovanile.

     


    Bibliografia:

    Alberto Pasini: