L'agricoltura sinergica si basa sull'assunto che l'azione simultanea di più parti insieme (terreno e piante) ha effetti maggiori di quelli delle parti trattate separatamente.
I 4 principi cardine dell'agricoltura sinergica sono:
- nessuna lavorazione del suolo
- la terra si nutre con la biomassa degli scarti del terreno
- nessun trattamento di sintesi
- non compattare il terreno
Si coltiva in bancali pacciamati di 120 cm di larghezza e altezza fino a un massimo di 50 cm a seconda del tipo di terreno.
Ai lati si piantano liliacee come aglio, cipolle e porri per tenere a bada certi parassiti
Si piantano leguminose tipo fave per fissare nel terreno l'azoto aereo
Le piante assorbono dal terreno minerali e oligoelementi per circa il 2,5% della loro massa vegetale.
La cenere contiene potassio e può aiutare a stimolare la germinazione.
I microrganismi fissatori dell'azoto trasformano l'azoto gassoso in ammonio che viene assorbito dalle leguminose sotto forma di aminoacido ed è trasformato a sua volta in nitrato dai microbi del suolo e quindi assorbito dalle altre piante. Le micorrize e altri batteri vivono grazie agli essudati zuccherini delle radici delle piante. L'humus rende solubili gli elementi nutritivi minerali di cui hanno bisogno le piante. In un ecosistema in equilibrio l'humus è una parte pressochè stabile.
Bisogna quindi pacciamare ed evitare di asportare le radici delle piante di cui raccogliamo solo le parti aeree.