Perchè piccolo è meglio che grande? in rete è meglio che soli? naturale è meglio che in laboratorio?
Riuscire ad avere in tavola cibo sano, gustoso e nutriente non è semplice ma esiste la possibilità di acquistarlo direttamente da contadini capaci. In genere il tipico profilo del contadino adatto a questo scopo è quello di una persona che segue il ritmo delle stagioni, che utilizza suoi semi e piante autoctone, che non fa coltivazioni intensive, che si preoccupa della fertilità del suolo, senza far ricorso alla chimica e senza considerare l'agricoltura un business. Spesso coltivano utilizzando pratiche e tecniche antiche oppure si sono convertiti al mondo del biologico o del naturale senza essere però formalmente certificati a causa dei costi della pratica burocratica.
Il contadino svolge un'attività molto complessa che deve tendere all'equilibrio e alla sostenibilità con l'ambiente su cui opera. Questo minimizza l'impatto negativo sull'ecoisistema circostante e meglio conserva le potenzialità vitali del proprio appezzamento. Ci interessa l'agroecologia e la bioeconomia cioè che il cibo sia prodotto da terreni in salute e da una agricoltura sostenibile al contrario di quanto fa l'agroindustria che opera senza una concreta attenzione alla salute dell'uomo e del pianeta ed è insostenibile economicamanete.
Con pazienza va ri-creata tutta la filiera alimentare e una piccola rete locale di minifattorie a conduzione familiare, frutto di quello in cui si crede e che si rispetta: la terra e l'ambiente. Bisogna avere attenzione e umiltà verso il lavoro dei contadini stabilendo un nuovo patto per dare cibo di qualità anche alle future generazioni. Il forte legame di fiducia tra noi, i contadini e la terra ci ha liberato dalla paranoia del cibo malato e dall'ossessione di essere truffati, ci ha consentito di vivere più serenamente il rapporto con cibo gustoso, sano, ecologico e sostenibile.
Crediamo nella crescita personale e come gruppo e per questo ci occupiamo di attività educative in relazione con il cibo e lo stile di vita per ricostruire il gusto di mangiare cibo che è più adatto a ciascuno di noi. Non siamo ossessionati dal cibo ma crediamo che sia molto importante evitare nel cibo l'uso della chimica soprattuto per quanto riguarda i soggetti più deboli come i malati, i bambini e le donne incinte. Sappiamo che non esiste il cibo perfetto se non il latte materno e che ogni alimento può avere vari effetti in ciascuno, per questo vogliamo ri-costruire un sano rapporto personale col cibo.
A causa dei radicali cambiamenti della società, delle tecniche industriali che hanno pervaso l'agricoltura, delle sostanze immesse nelle coltivazioni e dell'inquinamento diffuso è diventato fondamentale informarsi sull'origine, la produzione, la conservazione e la preparazione del cibo in modo da poter conoscere tutta la filiera, dal seme alla tavola.
Promuoviamo lo studio delle varietà antiche e locali e della raccolta di cibo allo stato spontaneo, un'agricoltura umana che rispetti il suolo, risorsa non infinita, e coltivi varietà locali immettendo negli orti solo materia organica naturale o di autoproduzione per conservare sano il microbioma che attraverso l'epigenetica si relaziona con noi che mangiamo cibo coltivato in una terra viva. La vita non si compra e non si vende e la vita è nella terra per cui la terra va gestita come un essere vivente, rispettando la sua natura.
Abbiamo unito famiglie sensibili in grado di valorizzare prodotti di qrande qualità tramite un G.A.S. (Gruppo di Acquisto Solidale) e un servizio di preparazione di cibi da asporto per piccoli eventi e festicciole.
Purtroppo siamo ormai pervasi da una sottocultura del cibo spazzatura e la salute è sempre più in precario equilibrio. L'incapacità dell'agricoltura convenzionale e dell'industria alimentare di nutrire in modo corretto ed equilibrato l'uomo moderno ha fatto aumentare l'incidenza delle cossidette malattie moderne. Le recenti evidenze scientifiche mutuate dagli studi sull'epigenetica e sul microbioma confermano i rischi dell'inquinamento, dello stile di vita sedentario, dell'alimentazione smodata e squilibrata e di un cibo proveniente da fonti industriali. Gli equilibri degli ecosistemi sono fortemente compromessi dalla diffusione di sostanze tossiche, coltivazioni estensive, consumo selvaggio del territorio.
Purtroppo l'opinione pubblica è ormai schiava di modelli socio-economici improntanti al consumismo le cui proposte di risoluzione di questi problemi si sono rivelate spesso peggiori dei precedenti danni per cui siamo costretti a spiegare e giustificare continuamente tutto quello che facciamo. Anche per questo l'associazione promuove un cambiamento culturale e sociale offrendo servizi ai soci per una alimentazione naturale e stili di vita sostenibili. Per cui oltre al cibo, ci occupiamo anche di stili di vita naturali che cerchiamo di condividere tra noi.
Da soli non ce la faremo, uniti si vince !
Si introduce nella società una nuova malattia quando “la medicina pregiudica la salute [...] per l’effetto della sua organizzazione sociale sull’intero ambiente” (Illich, 1976, pag. 47), quando non si permette “agli individui, alle famiglie e alle comunità di tenere sotto controllo i propri spazi interni e gli spazi in cui vivono” (Illich, 1976, pag. 137), cioè quando “la cura della salute si tramuta in un articolo standardizzato, un prodotto industriale; quando ogni sofferenza viene ‘ospitalizzata’ e le case diventano inospitali per le nascite, le malattie e le morti; [...] quando il soffrire, il piangere e il guarire al di fuori del ruolo di paziente sono classificati come una forma di devianza” (Illich, 1976, pag. 48).
Infine si tende a “mistificare e ad espropriare il potere dell’individuo di guarire se stesso e di modellare il proprio ambiente [...] quando l’impresa medica distrugge nella gente la volontà di soffrire la propria condizione reale, minando la capacità degli individui di far fronte alla propria realtà, di esprimere propri valori e di accettare il dolore e le menomazioni inevitabili e spesso irrimediabili, la decadenza e la morte” (Illich, 1976, pp. 15, 137).
Il modello della rete di mini fattorie, all'apparenza velleitario e senza una prospettiva di larga scala, è il frutto anni di tentativi e lavoro per costruire un'alternativa seria e credibile alla mediocrità nutrizionale e sensoriale promossa dalla moderna agroindustria. Coi pochi fondi a disposizione non è semplice dimostrare che questa soluzione sia spendibile anche a livello più generale e che non vi siano soluzioni migliori, cosa possibile.
Il nostro segno distintivo è la modalità con cui facciamo le cose cioè come coltiviamo, come cuciniamo, come ci relazioniamo tra noi e con il resto del sistema che sappiamo sta andando alla deriva più o meno consapevolmente. Da alcuni anni ci procuriamo cibo di qualità e libero da inquinanti per cui, senza grandi proclami, vogliamo testimoniare che facendo le cose con passione e attenzione verso la natura si ottengono risultati concreti che lasciano ben sperare, chi ci danno fiducia in un futuro in maggiore equilibrio con l'ambiente.
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ATTENZIONE: In questo portale sono pubblicate informazioni a scopi puramente informativi che non possono sostituirsi in alcun modo al parere di un medico. In caso di dubbi sul proprio stato di salute bisogna sempre contattare il proprio medico curante o un altro professionista sanitario. Prima di iniziare qualsiasi programma nutrizionale o di integrazione chiedere sempre il parere al proprio medico di fiducia. Si declina ogni responsabilità dal seguire qualsiasi consiglio senza averne parlato col proprio medico.